Vadum Caesaris Metodo Famigliare

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Vitigno: Pinot Bianco cl Lb18 (50%), Chardonnay Cl 95 (30%), Sauvignon cl. 108 (10%), Riesling renano Cl48 (10%)
Terreno: calcareo-dolomitico
Età delle viti: anno di impianto 1985 per la pergola e 1991 per la spalliera
Densità ettaro:4200 ceppi/ha – 6200 ceppi/ha
Forma di allevamento e metodo di potatura: pergola trentina semplice e spalliera con potatura a Guyot
Produzione per ettaro:75 quintali Ha
Produzione media bottiglie:5000 bottiglie
Tecnica di vinificazione: prima fermentazione in bianco in acciaio a temperatura controllata, rifermentazione in bottiglia con la sola aggiunta di zucchero di canna biologico.

Modi e tempi di conservazione: in acciaio inox per dieci mesi e in bottiglia dopo la rifermentazione per circa sei mesi
Degustazione: Vino dall'intenso profumo di frutta tropicale (ananas, cocco, banana) e dalla spiccata freschezza della mela verde e sapore intenso di crosta di pane , leggermente aromatico di albicocca sciroppata.
Alcool:12 – 12,5°
Acidità:6 -7 °/..
Longevità:10/15 anni
Abbinamento cibi: visto la molteplicità delle varietà che lo compongono si presta a vari
Abbinamenti:aperitivi,primi piatti ,pesce e carni bianche
Temperatura di servizio: 8° -10° C

L’idea di produrre questo vino è nata dall’unione delle mie origini per metà di Avio e per metà modenesi. Da qui è partita l’ispirazione di assecondare, la vocazione del territorio di produrre vini bianchi, con ottime acidità, che ben si prestano alla rifermentazione in bottiglia e il tradizionale metodo per produrre i lambruschi emiliani, con la presa di spuma lasciando i lieviti sedimentati in bottiglia. Questo metodo veniva anticamente usato per conservare più a lungo i vini, in quanto durante la rifermentazione in bottiglia i lieviti utilizzano l’ossigeno disciolto nel vino per trasformare lo zucchero in alcol e così producendo anidride carbonica, un gas inerte, con una duplice valenza, creare un vino frizzante e nel contempo creare all’interno della bottiglia un ambiente inerte.
Questa tecnica permette di poter scegliere di versare il vino limpido, lasciando il sedimento sul fondo della bottiglia, oppure di berlo torbido mettendolo in sospensione.
L’altra possibilità, è quella di poter scegliere il momento migliore di aprire la bottiglia, essendo la prima fase di elaborazione dello spumante metodo classico, si può decidere quando il prodotto è pronto e trasformarsi in piccoli elaboratori, passando attraverso le varie fasi come il remuage e la sboccatura finale.
Ovviamente più il vino resta a contatto con il deposito, più diventa complesso e si arricchisce di aromi e struttura, grazie all’auto lisi dei lieviti.